Abbiamo avuto il piacere di dialogare con Semhal Tsegaye Abebe, etiope residente a Pisa, fondatrice e designer del brand Almaz Textile Design.

Come riporta sul sito, Almaz è sartoria su misura, personalizzata, eticamente ed ecologicamente sostenibile.
Il concept viene dall’idea di cogliere e materializzare l’essenza dell’eredità artistica e culturale Africana e non solo, ed ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la diversità in tutte le sue sfaccettature. Tutte le creazioni sono fatte su misura e a mano con tessuti naturali o riciclati e sono personalizzati nelle grafiche e nelle forme.

Buona lettura!

L’intervista

Cosa ti ha spinta ad iniziare il tuo business?

La voglia di creare, di condividere la cultura di vari paesi africani e non occidentali, di rappresentare persone diverse tramite la co-creazione. In secondo luogo, la voglia di fare le cose secondo i miei ideali e valori, poi la necessità di emanciparmi dalla condizione di dipendente in piccole medie imprese che hanno un management e staff poco professionale nei confronti di dipendenti immigrati, di uscire da una minestra di microaggressioni quotidiane.

Quali sono state le paure iniziali e quali poi le effettive difficoltà?

Paure iniziali direi quella di non riuscire a testare il mercato prima che finisse il periodo coperto dalla disoccupazione. Una delle difficoltà è stata trovare collaboratori disponibili e seri, prima di trovare quelli giusti ci sono state tante porte chiuse e poca serietà.

La cosa più soddisfacente del tuo essere imprenditrice? Quella più frustrante?

La cosa più soddisfacente penso sia la parte creativa del disegno e della scelta dei tessuti, oltre alla felicità dei clienti quando ricevono il loro prodotto. La più frustrante è aver a che fare con atteggiamenti non professionali con alcuni nuovi collaboratori, fornitori o clienti, ma con l’esperienza si impara ad identificare la tipologia di persona.

ph: @giuseppemat1990 on IG

almaz textile design

ph: @ndaanane_photographer on IG

ph: @giuseppemat1990 on IG

Pensi che la tua origine o il tuo genere abbiano influito o influiscano sulla percezione che si ha del tuo lavoro? Se sì, quali provvedimenti/mindset hai adottato?

Sì, c’è ancora molto lavoro da fare sull’immagine della donna nera, nonostante tutti gli esempi positivi che abbiamo, ancora si fa fatica a credere che una donna nera possa risolvere problemi o ricoprire ruoli manageriali o dirigenziali. La donna nera è ancora l’ultimo tassello sociale sulla cui pelle sentirsi migliori… Quindi mi sento chiedere “l’hai davvero disegnato tu?” “Chi c’è dietro?” Lavoro con chi crede nel mio lavoro e lo rispetta, evito di perdere tempo.

TIPS FOR BEGINNERS

Le 5 skills fondamentali che chi fa impresa deve avere?

La mia è una piccola ditta individuale che sta ancora sperimentando e cercando una strada solida. Direi che quello che finora mi ha aiutata a partire e svilupparmi è l’impegno che ho preso verso me stessa, verso i miei clienti e i miei collaboratori. La decisività in situazioni ambigue o che rappresentano un peso/rischio non necessario per l’attività. Fare rete con